Come sono cambiati gli spazi abitativi

Dagli anni’50 ai giorni nostri

La casa ha sempre un posto di prim’ordine tra le necessità di vita di ognuno di noi, specialmente in Italia. La scelta di una casa è condizionata da diversi fattori ed esigenze di carattere pratico, logistico ma anche estetico. Diciamo anche che, se una volta acquistare una casa era una prerogativa riservata ai più facoltosi, con il passare del tempo questa possibilità si è aperta a un numero più ampio di persone, grazie alle condizioni economiche e sociali che hanno subito considerevoli mutamenti, soprattutto nel periodo del boom economico, avvenuto tra gli anni ‘60 e ’70. Abbiamo pensato, tra i vari argomenti finora trattati, che fosse interessante anche parlare brevemente dell’evoluzione dello stile della casa, per comprendere come la cultura, gli usi e i costumi, siano stati protagonisti nelle trasformazioni di ambienti e di spazi, con l’avvento delle prime tecnologie che hanno fatto il loro ingresso nelle abitazioni già a partire dagli anni ‘50.

L’importanza di avere (più di) un locale bagno

Chi viveva in un appartamento tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70, poteva disporre di un solo bagno anche se di ampie dimensioni. Gli usi dell’epoca prevedevano la presenza di un lavabo a colonna con una specchiera posta al di sopra e due piccoli box rettangolari con un’anta, che servivano per riporre i prodotti da toeletta. I sanitari erano molto ingombranti rispetto a quelli odierni e la doccia non era ancora contemplata, ma veniva utilizzata la vasca da bagno che solitamente era piastrellata. La stanza da bagno aveva prevalentemente un carattere funzionale. Nel tempo, questo spazio ha subito una importante evoluzione, diventando un luogo prevalentemente adibito al relax fisico e mentale. Dove le dimensioni e le possibilità economiche lo permettono, ai giorni nostri si possono trovare anche vasche per l’idromassaggio che vengono impiegate con olii essenziali dalle proprietà rilassanti o grandi cabine doccia, che svolgono la medesima funzione, dotate di grandi soffioni. Inoltre, è sempre più consueto che anche in appartamenti di ridotte dimensioni, si preferisca prendere in considerazione la possibilità di ricavare due piccoli bagni invece di uno anche se di grandi dimensioni.

La zona notte riduce gli spazi

Fino alla fine degli anni’60 la camera da letto era uno dei locali più importanti della casa e pertanto le sue dimensioni potevano essere considerevoli. Questo era dovuto, non solo al significato che quella stanza rappresentava per una novella coppia di coniugi (la convivenza non era ancora contemplata all’epoca), ma anche alla presenza di diversi elementi parecchio ingombranti, che servivano per arredarla. Oltre al letto a due piazze e molto grande dotato di una vistosa testiera a volte anche imbottita, erano presenti due comodini con cassetti, un grande armadio che doveva servire per sistemare gli abiti di tutte le stagioni e un’ampia cassettiera solitamente dotata di un grande specchio sovrastante. La possibilità che è sopraggiunta nel tempo, di poter disporre di una stanza in più all’interno della casa, ha fatto in modo che venisse a crearsi maggiormente la tendenza di far costruire una cabina armadio di grandi dimensioni, dove poter riporre gli abiti. Di conseguenza, lo spazio destinato alle attrezzature e ai mobili per la zona notte si è via via ridotto, anche in funzione di letti sempre più minimalisti e dagli spessori meno ingombranti.

Da piccolo locale di servizio a cucina più ampia e funzionale dove vivere

Un tempo gli spazi destinati alla preparazione dei pasti, ad eccezione delle dimore dei più abbienti, si limitavano a un singolo locale – spesso di dimensioni ridotte – nel quale venivano collocate stufe o cucine a legna, attrezzate per poter cucinare pranzi e cene di portate ridotte e semplici. Il primo elettrodomestico che fece il suo ingresso nelle case, a partire dai primi anni’50, fu il frigorifero che sostituì l’antica ghiacciaia. In Italia, il primo modello che si poteva trovare all’epoca venne prodotto dalla Fiat. Aveva una forma tondeggiante ed era disponibile in un unico colore (il bianco) anche se non era ancora dotato della cella utile per congelare gli alimenti. La presenza del frigorifero in casa, rappresentò una autentica rivoluzione, non solo per le donne che potevano disporre di spazi dove conservare gli alimenti, ma anche dal punto di vista dello stile degli arredi, che iniziarono a cambiare la conformazione degli ambienti. Vennero inseriti nella stanza i primi mobili modulari – cioè staccati tra loro – bassi e di ridotte dimensioni e fece la comparsa anche la penisola, che rappresentava la centralità di una cucina, un’area dove potersi dedicare a tutte le attività di lavoro con una maggiore libertà di movimento. Da locale secondario, come era stato fino agli anni’60, la cucina divenne nei decenni successivi, ciò che attualmente chiamiamo “zona living” perché lo spazio aumentava di dimensioni, andando ad accorpare parte dell’area adibita a soggiorno. Nella cosiddetta sala da pranzo, inoltre, fece il suo ingresso anche il primo televisore con tubo catodico che trasmetteva in bianco e nero. Arrivarono anche la lavatrice, la lavastoviglie e naturalmente anche il telefono. La tecnologia aveva iniziato ufficialmente a fare ingresso nella vita di migliaia di persone. Ai giorni nostri, l’area living occupa circa il 45% dello spazio disponibile all’interno di un immobile in termini di metratura, proprio perché è considerata una zona funzionale. L’indiscussa regina della casa pertanto è e resta la cucina. È la stanza in cui è possibile preparare e consumare i pasti, ma anche chiacchierare, studiare, ricevere gli ospiti e, perché no, concedersi un rilassante ballo di coppia, alla fine di una lunga e frenetica giornata.

Il fascino sempre vivo dello stile vintage

Perché abbiamo scelto di ripercorrere proprio lo spazio temporale che va dagli anni ‘50 ad oggi? Semplicemente perché stando a diverse ricerche effettuate nel settore, negli ultimi tempi sembra esserci un significativo ritorno allo stile vintage, anche se i materiali che vengono impiegati per i mobili, i sanitari e gli accessori di casa, sono evidentemente più sostenibili, molto meno ingombranti e pesanti di quelli di più di cinquant’anni fa. Gli spazi della casa si sono sempre più modificati e orientati nella direzione dello stile del vivere quotidiano. Oggi con l’introduzione del lavoro da remoto, occorre anche dire che si passa molto più tempo in una casa e si predilige la funzionalità, la praticità e naturalmente il benessere, che nasce anche dall’esigenza di non doversi occupare troppo di onerose faccende domestiche e che di conseguenza porta a ridurre e ottimizzare gli spazi e a scegliere arredi più contenuti. La casa, come abbiamo potuto constatare, ha subito un’evoluzione nello stile, ma resta sempre il sogno e il desiderio più importante per tutti. Dagli anni’50 ad oggi.