Film che si sono ispirati al mondo dell’immobiliare
Li conoscete? E l’oscar a chi lo dareste?
La celebre cerimonia di Los Angeles, che ha assegnato i premi alle migliori produzioni cinematografiche, si è svolta lo scorso 13 marzo. Tuttavia, abbiamo voluto prendere spunto da questo evento, per realizzare questo contenuto di approfondimento, dedicato ai film che hanno per soggetto il mondo dell’immobiliare. Perché, se non lo sapete, esistono alcuni film – ma anche cartoni animati e serie tv – che narrano di immobiliare e delle vicissitudini di agenti immobiliari. Ce ne sono davvero parecchi. Noi, abbiamo pensato di scegliere 3 titoli “finalisti” di cui vi vogliamo raccontare, spaziando tra situazioni tra loro diverse e ambientazioni temporali che vanno dal 1986 ai giorni nostri. E se volete, potete anche decidere a chi assegnereste la celebre statuetta dorata.
The Money Pit – Casa, Dolce Casa? – anno 1986
Questo film, in realtà è un remake di una pellicola del 1948 che si intitolava La casa dei nostri sogni, di Henry C.Potter. Fu la prima collaborazione, quella che avvenne tra Tom Hanks (che è tra gli interpreti del film) e il regista Steven Spielberg che lo ha prodotto. Nel 2013 è stata anche realizzata una serie tv. The Money Pit, ha il carattere di una commedia che affronta il tema di una proprietà immobiliare in cui avvengono molti guai, causati da un improvvisato agente immobiliare. Walter Fielding (Tom Hanks) e Anna Crowley (interpretata da Shelley Long) sono una coppia. Avvocato lui e violinista lei, sono costretti a lasciare la casa in cui erano andati a vivere assieme, dall’ex marito della musicista – un ricco e affermato direttore d’orchestra – che rientra da una tournée. La vicenda è ambientata a New York, una città dove non è esattamente semplice, riuscire a trovare in breve tempo un nuovo alloggio. Walter decide di affidarsi a Jack, un amico che è appena stato scarcerato e che si improvvisa venditore di case. Da un annuncio, vengono a conoscenza di una villa in rovina, offerta a un prezzo che sembra davvero molto vantaggioso, anzi, fin troppo. I due, si recano a visionare la casa e trovano ad accoglierli una signora alquanto bizzarra che rivela a loro la necessità di dover vendere, in quanto il marito è ricercato dai servizi segreti israeliani. Walter e Anna, decidono di acquistare la proprietà che si trova in una zona di campagna. È una casa molto grande che, tuttavia, nasconde parecchie sorprese poco piacevoli. Le porte cedono perché i cardini sono obsoleti e malridotti, le scale e il camino crollano. Per i due inizia un autentico calvario che li costringe a dover spendere parecchi soldi per ristrutturarla, facendo sì che il prezzo iniziale, che sembra davvero un grande affare, diventi un importo a conti fatti, molto poco conveniente. E non è solo la casa ad avere problemi, ma soprattutto il rapporto di coppia che finisce per incrinarsi, anche per le continue intromissioni da parte dell’ex marito di Anna. Il resto, non ve lo riveliamo, ma vi anticipiamo che le sorprese non sono ancora finite.
Il messaggio che vuole veicolare questo film riguarda la fiducia e l’attenzione, che devono essere riposte nella valutazione di un immobile prima di deciderne l’acquisto, soprattutto se il prezzo è troppo allettante e il motivo potrebbe essere spiegato dalla quantità di lavori di ristrutturazione, che occorre fare. Inoltre, ci fa riflettere anche su un aspetto che ha a che fare con i limiti umani. Walter, infatti, è un avvocato. Dovrebbe quindi avere un’esperienza solida, che lo porta a non compiere passi incauti. E invece, riesce a fidarsi anche lui di persone decisamente poco trasparenti.
Glengarry Glen Ross – Americani – anno 1992
Questo film è l’adattamento cinematografico di un’opera teatrale di David Mamet (drammaturgo statunitense) che si è aggiudicata il Premio Pulitzer nel 1984. Il regista James Foley, dirige Jack Lemmon e Al Pacino in un film di carattere drammatico che racconta le vicende di quattro agenti immobiliari, dipendenti di un’agenzia di New York, costretti a lottare tra di loro per non rischiare il licenziamento. A ciascuno vengono dati dei contatti ai quali dovranno sottoporre dei contratti di vendita di alcune proprietà. Oltre alla minaccia di perdere il posto di lavoro, la sfida presenta anche un premio per solo due agenti che riusciranno a concludere il maggior numero di vendite, consistenti in: una Cadillac Eldorado per il primo e un servizio di coltelli da bistecca per il secondo. Agli altri due, invece, spetta il licenziamento. Il panico e la competizione, regneranno sovrani e non mancheranno, ovviamente, tanti problemi da risolvere.
Questo film si concentra soprattutto sulle azioni compiute dai venditori immobiliari. In America è stato addirittura preso come modello educativo per formare gli agenti. È altresì interessante sottolineare, che si tratta di una storia vera, vissuta in prima persona dal drammaturgo David Mamet che lavorava per un ufficio di New York. Questo aspetto, dona una particolare credibilità al racconto che mette in rilievo molti aspetti delle condizioni lavorative a cui era sottoposto: la pressione eccessiva di certi ambienti di vendita e molti comportamenti tossici con tecniche scorrette che inducono ad atteggiamenti sbagliati.
Si tratta di un film che può far riflettere non solo chi – magari – vorrebbe iniziare un percorso professionale nel campo immobiliare, ma riesce a far comprendere – in un certo senso, sebbene spinto all’estremo – cosa si può a volte nascondere dietro la figura di un agente, quando viene messo alle strette ed è costretto a fare di tutto per vendere.
The Queen of Versailles – anno 2012
Concludiamo la terna con The Queen of Versailles, che non è un film ma un vero e proprio documentario realizzato da Lauren Greenfield – con David Siegel (III) e Jaqueline Siegel – della durata di circa 1 ora e 40. Racconta la storia di questa coppia di miliardari, proprietari di un villaggio di dimensioni colossali, destinato al mercato delle vacanze – il Resort Westgate. Il sogno dei due, è quello di riuscire a costruire una delle più grandi ville in America – più precisamente in Florida – che dovrebbe occupare una superficie di oltre ottomila metri quadri, prendendo ispirazione proprio dalla residenza regale di Luigi XVI e consorte: la reggia di Versailles. La costruzione di questa faraonica impresa, viene filmata dalle telecamere sin dalle prime fasi embrionali del progetto che, tuttavia, si interrompe dopo due anni per il sopraggiungere della crisi finanziaria del 2008. Questo grande cambiamento, naturalmente, influisce anche sulla stabilità di coppia e soprattutto impedisce la realizzazione della loro folle impresa.
Anche in questo contesto troviamo un agente immobiliare, colui che viene assunto dalla coppia per cercare di mettere sul mercato la proprietà nel – vano – tentativo di trovare dei compratori in uno dei peggiori periodi di crisi finanziaria, di sempre. Quello che la narrazione filmica vuole mettere maggiormente in rilievo non riguarda solo la consapevolezza che anche ai più fortunati può capitare di vedere sgretolarsi il proprio impero. È in generale il ritratto di un’America piegata ed esasperata al limite della decenza, dalle contraddizioni del consumismo. E a far da sfondo, troviamo un’atmosfera che attinge da situazioni stranianti tipiche dei reality, anche se la storia è completamente reale (non nel senso nobile del termine).
Questo film potrebbe addirittura rivelarsi “consolatorio” per chi si trova ad avere a che fare con situazioni immobiliari che possono sembrare drammatiche. Come dire, potrebbe davvero andare peggio!
Siamo arrivati ai titoli di coda. And the oscar goes to…
Vola il tempo quando si è al cinema. Siamo già ai titoli di coda. Conoscevate questi film? Vi è venuta voglia di cercarli e siete pronti a mettervi comodi davanti allo schermo della tv con il vostro secchiello di pop corn? Come avrete avuto modo di constatare, abbiamo considerato tre situazioni limite, cioè che ovviamente sono inusuali nella nostra esperienza diretta e che descrivono diversi ambiti che riguardano il campo immobiliare. Di titoli da suggerirvi, ne avremmo ancora e diversi ma ci fermiamo qui. Se però vi abbiamo incuriosito e vi piacerebbe avere altri spunti, potremmo anche decidere di proseguire il racconto in prossime occasioni. Ora, per terminare idealmente la nostra cerimonia di premiazione, tra i tre, a chi attribuireste la statuetta vincente?